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fiume

Altre risorse necessarie agli operatori

sintesi lavoro di gruppo a cura di Vito Antonio Polito

L’esperienza diretta sugli effetti della Natura sul proprio benessere

 

E’ indispensabile per un operatore non solo conoscere il proprio territorio ma anche sperimentare il più possibile tutte le fasi di connessione con la natura. L’operatore che sviluppa una consapevolezza che va oltre il proprio punto di vista, che sperimenta condizioni avverse e difficili oltre a costruire un piano di confronto positivo, ha maggiori possibilità di comprendere errori, ostacoli ed incertezze dei propri accompagnati.

 

Seguire e sviluppare un percorso personale di connessione con la natura aiuta a costruire una relazione solida con le persone, sincera ed efficace perché rientra in ogni momento nella propria esperienza diretta. Oltre ad avere una base di studio scientifica coerente con le proprie aspettative, un confronto sul piano esperienziale porta ad avere maggiore efficienza in fase di progettazione e sicurezza nella fase successiva di verifica.

 

Di qui una prima considerazione, ovvero, come un sistema complesso come quello degli ambienti naturali non possa essere affrontato in termini di salute, senza un approccio altrettanto complesso.

 

 Sapere come la relazione con la Natura sia determinante per ottenere i massimi benefici assoluti e come questa evolve nelle persone

 

Ogni persona evolve e si relaziona con gli ambienti naturali, collezionando esperienze che, se positive, con il passare del tempo aumentano e rafforzano la percezione di biodiversità e biocomplessità, mentre la mancanza di esperienza o esperienze negative possono ostacolare l’evolvere della connessione con la Natura. La connessione con la Natura comincia quando ci si sente adeguati e a proprio agio, indipendentemente dal livello di biocomplessità dell’area che si sta frequentando. Quando evolve verso una percezione più attenta e profonda, questa relazione consente di apprezzare sempre più particolari ed opportunità, apprezzando meglio le aree più selvagge ma aumentando anche la sensibilità e il desiderio di cura verso quelle che necessitano di un vero e proprio recupero.

 

Ogni persona parte quindi da una personale idea di ‘natura e naturale’, che passa attraverso esperienze ed attitudini e si concretizza in una scelta di ambienti che sono coerenti con la relazione che sta vivendo. Forzare questo processo evolutivo potrebbe tradursi in un ostacolo alla ricettività e alla progressione invece che in un'opportunità di grande fascinazione.

 

Particolare attenzione necessita la scelta delle aree in cui effettuare le attività e la successione con cui vengono proposte. Occorre valutare attentamente esperienza e connessione con la Natura delle persone, utilizzando eventualmente scale e questionari, ma soprattutto con verifiche dirette sul campo, per stabilire quanto sia adeguata la scelta degli ambienti anche rispetto al tipo di attività che si propone. Utilizzare schemi e logiche standardizzate senza effettuare adeguati riadattamenti può essere estremamente controproducente ed in alcuni casi rischioso per la salute.

Conoscere gli ambienti naturali accessibili ai propri utenti, e le loro caratteristiche e qualità

 

La conoscenza del territorio è determinante per progettare e predisporre percorsi che contribuiscano a dare continuità alla cura ed efficacia nella pratica. Ogni persona ha esigenze e possibilità che giocano un ruolo decisivo nella scelta di quale indicazione all’interno della prescrizione, giorno per giorno, poter seguire. Per il prescrittore, avere a disposizione informazioni realistiche e attendibili, una mappa con i servizi essenziali, un calendario, e le eventuali alternative proposte in caso di maltempo, sono il supporto indispensabile alle necessità che fanno capo alla propria prescrizione.

 

Per poter avere un buon grado di attendibilità, ogni operatore deve frequentare le aree verdi o blu in tutte le stagioni, cercando di correlare indicazioni e controindicazioni sulla base delle variabili a disposizione: orario, temperatura, umidità, illuminazione, stratificazione e copertura fogliare, presenza di acqua, animali ecc.. La raccolta di questi dati non risponde da sola a questa esigenza ma di conseguenza, corrobora la necessità di un’analisi che si traduca in scelte operative.

Ogni territorio avrà caratteristiche uniche e potenziali che, se resi noti e fruibili, diventano risorse fondamentali per tutta la comunità.

 

Conoscere i servizi offerti localmente ed essere in rete con gli operatori che li erogano

 

Specializzarsi significa poter offrire un servizio di qualità e garantire standard di operatività che, soprattutto nelle relazioni con i professionisti del sistema sanitario, sono una necessità. Le fragilità ed i relativi bisogni specifici necessitano di essere studiati fornendo risposte adeguate caso per caso, e per la maggior parte imprescindibili da una specifica esperienza da acquisire nel settore. Inoltre, non è pensabile di lavorare con risultati tangibili e un accettabile livello di rischio con qualsiasi tipo di persona, senza un adeguato supporto o il coinvolgimento di personale sanitario competente.

 

Non si può avere una preparazione sufficiente per qualsiasi tipo di intervento, ma si può creare una rete di operatori che lavora in campi differenti e su bisogni specifici, ognuno sulla base delle proprie competenze. In questo modo si crea una rete di supporto che risponde in modo efficace alle sollecitazioni e garantisce risultati affidabili e confrontabili.

 

Gli operatori devono fare rete per poter supportare efficacemente le prescrizioni verdi e, di pari passo, verificare che siano erogati adeguati servizi a garanzia della fruibilità delle loro proposte. In questo potrebbero essere facilitati da Link Operator e Servizi Comunali che, creando l’infrastruttura necessaria, facilitano il raggiungimento di obiettivi come inclusività, diritto alla salute e prevenzione.

 

Conoscere i reali bisogni dei pazienti, in particolare di quelli più fragili ed essere in rete con le comunità, piccole e grandi, che possono sostenerli

 

È di grande importanza che prescrittori e operatori si scambino informazioni, feedback e reportistica per dare adesione agli obiettivi di salute che ogni persona si aspetta di raggiungere. Altrettanto importante è sottolineare che non si possono ottenere risultati attendibili senza avere una frequentazione costante in un periodo di tempo piuttosto lungo.

 

Per questo motivo e per altre fondamentali meccanismi che verranno analizzati in testi più specifici, per dare continuità alla cura è necessario avere il sostegno delle comunità locali e mettere a fattor comune tutte le risorse disponibili. Le persone devono trovare spazio e ascolto sufficienti per dare e ricevere un contributo. Questa condizione deve essere ricercata con tutte le realtà presenti sul territorio, sostenendo in modo particolare quei soggetti che in un’ottica di salute planetaria lavorano su inclusività e sostenibilità.

 

Le persone hanno necessità di trovare reti e canali che ne sostengano gli sforzi, che creino relazioni e servizi attraverso finanziamenti pubblici per essere il più possibile accessibili. Per poter avere una corrispondenza sull’utilizzo reale di queste risorse è indispensabile conoscere le necessità legate al proprio territorio, individuando peculiarità e bisogni specifici. Una volta individuati i piani di investimento occorre progettare includendo tutti quei fattori che danno valore aggiunto in ottica One Health / Planetary Health ad un concreto sviluppo su tutti i livelli (per indicazioni più specifiche si vedano i rispettivi riferimenti).

 

Benché non esista né possa esistere un prontuario della Natura, è indispensabile sapere cosa e come del contatto con gli ambienti naturali può risultare più adatto a ciascun paziente, anche in base alle specifiche patologie

 

Per comprendere indicazioni e controindicazioni relative alle varie patologie, occorre avere la collaborazione di medici e prescrittori che in fase di prescrizione e successivamente di briefing, diano indicazioni precise. D’altra parte, su quegli aspetti legati agli ambienti naturali e alle specifiche di biodiversità, occorre un fronte comune di studio e sperimentazione.

 

È fondamentale che la ricerca scientifica entri almeno nei primi progetti e nelle specificità del territorio, stabilendo tempi e modalità di raccolta dati, elaborando metodi di confronto e studi sui criteri di valutazione di efficacia. Ogni territorio ha un preciso mosaico di ecosistemi naturali e di aree al loro interno che ne caratterizza indicazioni e controindicazioni, sia in termini ambientali che di salute. Occorre che queste relazioni vengano prese in considerazione come condizioni indispensabili per la cura e la salute di tutto il “sistema natura”, all’interno del quale c’è anche l’uomo.

 

Ci sono già ricerche scientifiche che con osservazioni molto solide hanno sintetizzato ambiti generali o specifici da ricercare nei vari ambienti. In particolare la meticolosità delle discipline sanitarie ha individuato indicazioni e controindicazioni rispetto a numerose patologie. Non si può trascurare questi aspetti, non si può permettere agli operatori di omettere la formazione necessaria per comprendere e valutare limiti, opportunità e fattori di rischio.

 

Competenze One Health e di Salute Planetaria, compresa ad esempio la conoscenza dell’impatto, immediato e nel tempo, che gli interventi prescritti possono avere sulla comunità locale, sulla fauna domestica e selvatica, e sugli ambienti naturali

 

La frequentazione delle aree verdi e blu avviene purtroppo in modo caotico e incontrollato, relegando mari, fiumi, e foreste a meri “servizi” ecosistemici. Come naturale conseguenza, lo sfruttamento, l’impoverimento e l’inquinamento sono i principali effetti a breve e lungo termine che stiamo riuscendo ad ottenere sul nostro pianeta. Connessione e relazione con la Natura sono mediate da fattori economici o necessità di spazi dedicati a sport ed intrattenimento. I professionisti che operano negli Interventi basati sulla Natura, così come i pazienti, hanno invece la necessità di avere aree verdi e blu in cui ci sia la possibilità di ascoltare solo suoni naturali, passeggiare e fermarsi liberamente sul sentiero, trovare pace e intimità, in generale lontano dai disturbi antropici. L’utilizzo delle aree non deve essere orientato allo sfruttamento, ma armonizzato in un processo di cicli naturali di orientamento.

 

Di pari passo, c’è necessità di aree da recuperare, orti e giardini con servizi, collegamenti e mezzi pubblici efficienti e sostenibili, centri di educazione ambientale e attività a supporto dei più fragili. Occorre stabilire quali relazioni sono indispensabili perché orientate in un’ottica di salute che prevede non solo la tutela e la conservazione ma anche criteri di cura e sviluppo su tutti i livelli: sanitario, ambientale, sociale, spirituale.

 

Poter partecipare alla pianificazione e alle decisioni della comunità

 

La logica conseguenza di una attenta pianificazione secondo i criteri ‘One Health’ e ‘Planetary Health’ è la necessità che tutti i componenti della comunità partecipino in modo responsabile alla costruzione di servizi e reti di supporto. Sono necessarie competenze su ogni livello, orientamento delle risorse e strutture di supporto che in conseguenza delle relazioni che interfacciano mettano in campo le professionalità di tutte le realtà presenti nel progetto.

 

La condizione prima e necessaria è la collaborazione dei pazienti e la loro partecipazione nelle fasi progettuali ed operative. Ogni contributo deve avere la giusta collocazione nel quadro di sviluppo e attraverso competenze e relazioni professionali di chi opera, concretizzare obiettivi reali e raggiungibili.

 

Non è sufficiente un contributo per garantire un apporto significativo al progetto, ma occorre inserire tutti gli elementi caratterizzanti le reti di promozione sociale, primo fra tutti la partecipazione attiva.

 

Avere a disposizione risorse materiali che facilitino la prescrizione e possano anche essere consegnate ai pazienti al bisogno (ad esempio brochure, mappe, check list, diari, servizi online, ecc) ed essere in rete con altri operatori, sanitari e non, compresi facilitatori, che li sostengano esentandoli da almeno alcune incombenze

 

Il materiale divulgativo, la rete di scambio e comunicazione, la raccolta dei testi scientifici di orientamento, i punti di incontro e socializzazione, gli appuntamenti autogestiti o regolamentati di confronto, sono solo alcuni degli aspetti che andrebbero curati da operatori e link operator. Dove necessario, con l’aiuto ed il supporto di figure professionali specializzate, sarebbe opportuno che avvenisse una pianificazione attenta e modulata sui bisogni specifici di territorio e comunità, di attività propedeutiche alla continuità della cura.

 

Su richiesta specifica o sperimentale, a corollario di quelli che sono gli interventi principali, è sempre importante offrire un valore aggiunto al proprio lavoro. Sostenere e promuovere obiettivi di salute planetaria necessita di dedizione e mutua reciprocità che alimentino il cambiamento. È auspicabile sempre ottenere un riconoscimento congruo al proprio lavoro ma di pari passo considerare, che molti aspetti legati alla salute del pianeta sono legati a valori di etica e condivisione, indipendenti da fattori economici.

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