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Natura che riflette sul cristallo

Rapporto Uomo - Natura
di Giuseppe Barbiero

Se innumerevoli sono le variabili che influiscono sulla relazione di ciascun individuo con la Natura, la Biofilia può essere considerata un determinante comune.

La parola ‘biofilia’ è stata coniata due volte indipendentemente: dallo psicologo tedesco Erich Fromm nel 1964 e dal biologo americano Edward O. Wilson nel 1984. Fromm usa il termine biofilia per descrivere l’orientamento psicologico ad essere attratti da tutto ciò che è vivo e vitale. Wilson usa il termine biofilia per descrivere la tendenza umana – innata ed evoluzionisticamente adattativa – ad essere attratti da ciò che è vivo e vitale. Nel 1993, E.O. Wilson e Stephen Kellert propongono la “Ipotesi della Biofilia”, che verrà poi perfezionata nel 2002 da Wilson che definisce la biofilia come “l’innata tendenza a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente”.

La biofilia è innata ed è presente in tutti gli esseri umani, chi più chi meno. Oggi abbiamo diversi modi per misurare la biofilia, uno dei più importanti è la “connessione con la Natura”. Se viene stimolata in modo adeguato, la biofilia porta a una maggiore connessione con la Natura. I benefici rigenerativi assoluti di un ambiente naturale sono proporzionali alla sua qualità biofilia, ma di questi non possono godere le persone con bassa connessione con la Natura perché la capacità rigenerativa percepita da un soggetto è elevata solo quando è esposto a un ambiente caratterizzato dalla qualità biofila che corrisponde esattamente al proprio livello di connessione con la Natura

 

Negli anni 90, Peter Kahn, uno dei pionieri dell’ecopsicologia, osservava che le persone considerano “naturale” solo la Natura che hanno conosciuto da bambini. Ma poiché ogni generazione tende a modificare la Natura per piegarla ai propri bisogni, ogni nuova generazione si trova una Natura sempre meno naturale. Chi da bambino è cresciuto in un ambiente urbano, tende a considerare “naturale” la città. Soffriamo di un’amnesia ambientale generazionale.

 

Nonostante l’aver scelto modi di vivere che confinano gli elementi naturali fuori dalla sfera dell’indispensabile, l’esplicito disinteresse verso la sorte di altre specie viventi con cui coabitiamo il pianeta, noi continuiamo a specchiarci nella Natura selvatica.  La Natura selvatica racconta il mondo da dove veniamo. Di cosa ci stiamo dimenticando? Dell’amore per la vita, della biofilia. La biofila è innata in ciascuno di noi, ma non è istintiva. Per questo va stimolata ed educata affinché fiorisca nell’intelligenza naturalistica.

 

Stimolare la biofilia significa stimolare il nostro ancestrale legame con la Natura, che si è forgiato nel corso dell’evoluzione di Homo sapiens. Ed è un atto di fiducia per il futuro.

 

RIFERIMENTI

  • Giuseppe Barbiero. Ecologia affettiva. Come trarre benessere fisico e mentale dal contatto con la Natura. Mondadori, Milano, 2017

  • Giuseppe Barbiero e Rita Berto. Introduzione alla biofilia. La relazione con la Natura tra genetica e psicologia. Seconda edizione. Carocci, Roma, 2024.

Approfondimenti

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