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Alba sulle montagne

La montagna come luogo di salute

a cura di Claudio Gianotti

La definizione di montagna non è sempre facile: per qualcuno è sufficiente il dato quantitativo altimetrico (tutto ciò che sta al di sopra dei 600 metri sul livello del mare), per altri è necessaria una certa conformazione topografica, un profilo con una certa asperità o pendenza ma montagna è molto più di questo. La montagna porta con sé una cultura, una bellezza e anche una certa idea di natura incontaminata che altri luoghi non hanno più. Da un punto di vista ufficiale l’Italia è uno Stato piuttosto montuoso: il 35% del territorio è montuoso e tutte le regioni sono interessate dalle Alpi, dagli Appennini o dal Rilievo Sardo-Corso. Le Alpi attraversano da Ovest a Est il nord del nostro paese per circa 1200 km e gli Appennini lo attraversano da nord a sud sempre per circa 1200 km.

 

La montagna come limite

Le montagne hanno sempre incarnato il concetto di limite. Sono il luogo inospitale per eccellenza: selvaggio, impervio, pericoloso, rappresentando un ostacolo alla civiltà e ai collegamenti tra popoli. Spesso nella tradizione antica la montagna era vista come il luogo degli Dei (es il Monte Olimpo) o degli spiriti, quando non come il luogo delle bestie. Quest'ostilità nei confronti della civiltà è oggi, dal nostro punto di vista, un valore. Il consumo di suolo in Italia è qualcosa di preoccupante (circa 8% del territorio) (1) e la presenza dell’essere umano è così soverchiante da avere un’impronta ecologica enorme. L'esistenza di un luogo in cui sia antieconomico costruire e insediarsi ha un valore enorme. Non è l’altezza il principale fattore limitante alla presenza umana e infatti gli impianti sciistici si spingono anche ad altezze vertiginose (3800 m slm del Piccolo Cervino) ma proprio l’antieconomicità. Questo è importante perché possiamo avvicinarci in luoghi in cui ci sono poche persone, ma soprattutto poche infrastrutture, dove tempo e spazio hanno ancora una grandezza non viziata dai combustibili fossili. Salire un crinale oggi ci fa muovere come un uomo di 100.000 anni fa e ci fa riscoprire una dimensione più umana dove i nostri limiti fisici e fisiologici ci appartengono nuovamente. In montagna la velocità si paga con la fatica e la resistenza, le condizioni atmosferiche influiscono sensibilmente sui nostri progetti e cibo e acqua diventano più preziosi del solito, tornando a essere dei beni finiti. Inoltre, questo contatto con la natura, con la fatica e talora con il pericolo ci donano una dimensione spirituale, contemplativa e artistica. (2)

 

Benessere psicologico

È esperienza condivisa da chi frequenta la montagna il forte stato di benessere che accompagna gli escursionisti prima e dopo la frequentazione di tale ambiente (3) ed è anche il motivo per cui molte persone, spontaneamente, passano del tempo a camminare in montagna. Ma i benefici non sono solo di benessere anche di salute.

 

Montagna terapia

Per montagna terapia si intende un percorso di gruppo in cui si utilizzano le peculiarità specifiche del luogo per generare quei processi trasformativi di empowerment, di benessere e di terapia in determinate condizioni cliniche. È una pratica che prende in considerazione l’aspetto del luogo, la montagna, con le sue caratteristiche di asprezza e ne fa uno strumento terapeutico di gruppo in senso di empowerment e di confronto con le difficoltà delle persone. È storicamente rivolta a persone con disabilità psichiche, cognitive o di dipendenza. In questo caso possiamo citare il progetto dell’USL Valle d’Aosta e della Geriatria rivolto ai pazienti con demenze e disturbi cognitivi (4)

 

La montagna come mezzo di Salute

Le condizioni tipiche della montagna (ambiente poco controllato, condizioni di riduzione di pressione parziale di ossigeno) sono viste come un problema per uno spettro ampio di patologie (cardiache, respiratorie) e condizioni fisiologiche ma considerate speciali (prima infanzia, gravidanza, anziano). Infatti, come dimostra uno studio austriaco (5)(6) l’esposizione a un’altitudine moderata (1700 m) ha effetti su pressione e frequenza cardiaca e sul HDL e sull’insulino resistenza, sull’obesità.

Anche su categorie particolari la montagna può avere dei benefici specifici, ad esempio, per l’anziano camminare su un terreno accidentato migliora lo stato propriocettivo.

 

La montagna per tutti

Ma l’effetto benefico della montagna non deve essere inteso solo come una terapia per i malati. Gli effetti benefici sulle persone sono presenti prima dell’insorgenza di eventuali patologie. Innanzitutto, sperimentare un luogo non completamente antropizzato è estremamente utile ed educativo, e può far portare anche in città valori quali sobrietà, rispetto e amore per la natura. Inoltre, la scarsa presenza antropica risulta in matrici ambientali più pulite e meno inquinate. Aria, acqua e cibo risultano più salubri in zone a scarso inquinamento antropico.

Ma non solo, la quota può avere degli effetti significativa sui microrganismi che vi abitano e interagiscono con l’essere umano: Ad esempio i comuni acari della polvere ( Dermatophagoides pteronyssinus), responsabili di molte allergie, sono praticamente assenti sopra i 1200 m slm, coun un beneficio per le persone che soffrono di questa allergia e di asma allergica.

Infine, il vivere in montagna ha dimostrato avere un effetto promotore di comportamenti virtuosi sull’attività fisica e pertanto ridurre la prevalenza di malattie come obesità, ipertensione, diabete e ipercolesterolemia.

 

In conclusione, possiamo dire che tutti gli ambienti con cui viviamo influiscono sui nostri comportamenti e sulla nostra salute e non possono essere considerati come dei semplici sfondi passivi della nostra vita ma come dei soggetti con cui entriamo in relazione e quindi non possiamo non tenerne conto nel progetto di cura delle persone ma anche reciprocamente non possiamo pensare di avere persone sane in un ambiente malato.

 

Bibliografia:

1)https://www.snpambiente.it/snpa/consumo-di-suolo-dinamiche-territoriali-e-servizi-ecosistemici-edizione-2023/

2) PLoS One. 2012;7(12):e51474.

Creativity in the wild: improving creative reasoning through immersion in natural settings

Ruth Ann Atchley 1, David L Strayer, Paul Atchley

3)Int J Environ Res Public Health . 2022 Jun 17;19(12):7429.

Profiles of Wellbeing in Soft and Hard Mountain Hikers

Piotr Próchniak

4)https://www.regione.vda.it/notizie/details_f.asp?id=444805 

5) Clinical Trial Eur J Appl Physiol . 2003 Feb;88(6):506-14.

 Austrian Moderate Altitude Study 2000 (AMAS 2000). The effects of moderate altitude (1,700 m) on cardiovascular and metabolic variables in patients with metabolic syndrome

Wolfgang Schobersberger 1,

6)Sleep Breath. 2010 Sep;14(3):201-7.

Austrian Moderate Altitude Studies (AMAS): benefits of exposure to moderate altitudes (1,500-2,500 m)

Wolfgang Schobersberger 1, Veronika Leichtfried, Michael Mueck-Weymann, Egon Humpeler

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